martedì 23 settembre 2008

Il Mercato Forex

Il cambio di valuta, chiamato anche piu’ semplicemente cambio - FX oppure Forex - abbreviazione delle parole FOReign EXchange - è il prezzo della valuta che scaturisce dalla negoziazione di una moneta contro un’altra. In termini di volume delle contrattazioni, il mercato valutario o dei cambi è il più grande mercato del mondo, con volumi giornalieri delle contrattazioni superiori a $1.5 trilioni di dollari US (indicativamente 1.450 miliardi di euro).

Il Forex è, in ordine di grandezza, maggiore dei mercati azionari e obbligazionari mondiali messi insieme. La Borsa Valori di New York, per esempio, ha un volume di contrattazioni giornaliero di circa 30 bilioni di dollari (indicativamente 30 miliardi di euro).

Perché monete di contrattazione?

Le valute vengono negoziate a scopi di copertura e speculativi.

Le tesorerie societarie, i singoli privati ed investitori vanno incontro ad esposizioni monetarie durante il regolare andamento degli affari. Le Piattaforme di Negoziazione Criptate su Internet sono una piattaforma ideale per coprire una tale esposizione. Un investitore, che ha acquistato un’azione europea e si attente che il tasso di cambio dell’EURO scenda può coprire la sua esposizione in valuta vendendo l’EUR contro l’USD.

I mercati valutari sono particolarmente idonei alla contrattazione speculativa. Offrono spread (differenziali) assai contenuti( nell’ordine dello 0,02 per cento) e volatilità relativa elevata (la volatilità annualizzata per tassi di cambio è superiore al 10 per cento).

Il mercato valutario ha un volume giornaliero superiore a 1,5 trilioni di USD che corrisponde a ben 50 volte l’entità del volume di transazioni di tutti i mercati di titoli azionari nel loro insieme. Ciò rende il mercato valutario o dei cambi il mercato finanziario di gran lunga più liquido ed efficiente del mondo. Grazie alla sua efficienza, il prezzo di mercato slitta di poco o per niente nell’esecuzione di ordini di compravendita anche consistenti. Gli investitori possono approfittare della volatilità nel corso della giornata grazie a spread bassi e prendere posizioni per periodi di tempo breve, come minuti ed ore. Diversamente dalla contrattazione di titoli azionari, dove le restrizioni imposte limitano l’abilità di un investitore nell’approfittare della tendenza al ribasso di un mercato, simili restrizioni non esistono nella contrattazione delle valute. Gli speculatori in valuta possono approfittare sia delle tendenze al rialzo che di quelle al ribasso, incrementando così il proprio potenziale di profitto.

Costo-Rendimento

Il differenziale tra la quotazione d’acquisto e quella di vendita è il costo in cui incorre un investitore quando assume una posizione. La volatilità è la misura del massimo profitto che l’investitore può conseguire con perfetta previsione. Per i mercati valutari, questo rapporto è di circa 500: un valore molto elevato - ciò indica che un investitore può conseguire elevati profitti nell’operatività in valuta.- Questo è paragonabile ad un rapporto solo da 60 a 100 per le azioni con un elevato grado di liquidità. In altre parole, un investitore può guadagnare circa 5 volte di più dalla contrattazione di valuta che dalla contrattazione di titoli azionari, supponendo la stessa esperienza e conoscenza del mercato.

Chi partecipa al mercato valutario (Forex)?

  • Governi e Banche Centrali: tutto dipende dalle regole che il paese ha ma le banche centrali giocano un ruolo fondamentale nel controllare l’offerta della moneta di un paese proprio attraverso il mercato dei cambi quindi sono responsabili della politica monetaria e devono mantenere una stabilità finanziaria adeguata.

  • Banche e Banche d’Investimento: buona parte dei volumi scambiati nel FOrex derivano dalle transazioni effettuate dalle banche commerciali e dalle banche d’investimento. Le banche scambiano miliardi di dollari quotidianamente per soddisfare la loro clientela ma non va dimenticato che queste banche effettuano anche operazioni in cambi per i fatti loro.

  • Fondi d’investimento in strumenti derivati (Hedge Funds): utilizzano il mercato delle valute sempre di piu’ per via della possibilità di poter impiegare effetti leva molto piu’ grandi di quelli che si trovano nel mercato delle azioni.

  • Aziende esportatrici/Industria in genere: questa è la spina dorsale del mercato delle valute. Grosse società multinazionali acquistano o vendono grandi quantità di moneta e questo per la copertura o meno dele loro esportazioni e questo ha un grande effetto sui loro bilanci.

  • Privati: quando viaggiano loro necessitano di moneta e quindi la scambiano.

  • Investitori e Speculatori: gli investitori e gli speculatori operano nei cambi per trarre profitto dai movimenti che si generano nel mercato delle valute. Gli speculatori e gli investitori possono assumenre posizioni sia al rialzo che al ribasso quando trattano le valute beneficiando quindi da entrambe i movimenti. Gli speculatori operano su di un periodo di tempo molto breve: giornaliero

Storicamente, i singoli investitori su piccola scala hanno avuto un accesso limitato al mercato FX dei cambi. Banche di primaria importanza, società multinazionali ed altri partecipanti, che negoziano in grossi volumi e vaste dimensioni di transazioni, hanno dominato per decenni questo mercato. La tecnologia, comunque, ha abbassato le barriere d’accesso ed hanno aperto quest’interessante piazza di mercato ad una nuova progenie di investitori e speculatori. Questo è ciò che abbiamo osservato a partire gradualmente dal 1994 in poi.

Operare in Cambi ed operare in Azioni: quali differenze?

Di seguito sono elencate alcune delle maggiori differenze fra l’operatività in cambi e l’operatività in azioni.

  • Orario d’apertura. E’un mercato realmente aperto 24 ore al giorno. Il mercato delle valute è un mercato liquido 24 ore al giorno. Tutto questo non esiste per le azioni.

  • Elevata liquidità e maggiore efficienza. I volumi scambiati nel mercato delle valute possono essere 50 oppure 100 volte maggiori di quelli scambiati al New York Stock Exchange. 24 ore al giorno, 5 giorni su cinque comporta che la probabilità di trovare qualcuno che voglia comprare o vendere le valute è di gran lunga superiore a quello che si può trovare nel mercato delle azioni.

  • Volatilità quotidiana. Gli elevati volumi, l’elevata liquidità e la presenza di pochissimi strumenti finanziaria implica che le valute si muovono giornalmente in modo generalmente molto piu’ ampio che le azioni

  • Differenziale fra il prezzo d’acquisto ed il prezzo di vendita piu’ efficienti ossia generalmente piu’ contenuti. Benché il differenziale piu’ piccolo che è di 5 punti sia generalmente offerto per lotti di transazione superiori ad 1 milione di dollari, oggi si applica questo differenziale anche a lotti molto piu’ piccoli. Questo non accade nel mercato delle azioni specialmente al difuori degli orari di apertura dei mercati.

  • Effetto leva. Nel mercato dei cambi l’effetto leva è molto piu’ grande che nel mercato delle azioni. Ad esempio 20:1 ciò significa che pur avedo depositato solo 10,000 dollari si possono movimentare 200,000 dollari il che permette gli speculatori/investitori di beneficiare largamente anche da movimenti molto piccoli.

  • Profitto potenziale indipendentemente dalla direzione del mercato. Nel mercato dei cambi, l’esistenza di un guadagno potenziale emerge indipendentemente che l mercato vada verso l’alto o verso il basso, le monete possono essere comprate o vendute. Nel mercato dei cambi la pratica di vendere le azioni è molto meno comune ed è molto piu’ difficile da praticare per via delle diverse regole imposte nel mercato e dalla scarsa liquidità.

  • Commissioni. Generalmente nel mercato dei cambi non ci sono commissioni perché il costo di transazione è incorporato nel differenziale di cambio. Ciò è in netta contrapposizione a quanto accade nel mercato delle zioni dove le commissioni esistono e vanno da 8 dollari fino a 70 dollari o oltre in aggiunta al differenziale di prezzo quotato.

lunedì 22 settembre 2008

Corso Gratuito !

In questa sezione del blog sono evidenziati le date dei corsi gratuiti per chi vuole intraprendere la professione di "Trader Professionista".

Descrizione del corso:

Il seminario inizia alle 14:45 e termina alle 19:00
La registrazione è alle 14:30

ore 14,30: registrazione dei partecipanti
ore 14, 45: presentazione del relatore
ore 15,30: la figura del trader e le tecnologie a proprio supporto - come aprire ed utilizzare un conto corrente online in Italia
ore 16,00: il giusto approccio ai mercati finanziari- come prevedere l’andamento futuro di un titolo o di un mercato azionario
ore 16,30: diretta con la Borsa Italiana e Americana (Wall Street) - come leggere e valutare i grafici di borsa in maniera professionale
ore 17,00: il trading come attività imprenditoriale (aspetti normativi e fiscali)
ore 17,30: il trading come impresa: quali costi da sostenere ? Quanto guadagna un trader professionista
ore 18,00: Il Consulente Finanziario Indipendente, Legge 13-2007 del 17 febbraio 2007 in recepimento della Direttiva 2004/39/CE detta Mifid (Markets in Financial Instruments Directive)
ore 18,30: domande finali
0re 19,00: conclusione dei lavori

L’obiettivo del corso è quello di fornire gli elementi fondamentali per iniziare a impostare un’attività speculativa e di investimento, un must per chi avesse intenzione di intraprendere una carriera da professionista in borsa: l’atteggiamento mentale di un trader professionista.. Costruire una base solida è una prerogativa essenziale per chiunque volesse intraprendere questo genere di attività. A tal uopo verranno affrontanti diversi argomenti che permetteranno di rispondere alle seguenti domande: chi è il Trader Professionista? Quanto deve destinare all’attività speculativa in relazione al proprio patrimonio complessivo? Qual è l’ammontare minimo di capitale da destinare all'attività? E' possibile guadagnare operando sia al rialzo che al ribasso? Quante ore al giorno deve destinare a questa attività? Qual è l’attrezzatura necessaria di cui ha bisogno per lavorare al meglio? Qual è l’ammontare di reddito minimo che può aspettarsi mensilmente da questa attività? E’ possibile svolgere l’attività anche in maniera part-time? A queste e altre domande sarà data una riposta esaustiva attraverso un linguaggio semplice e coinciso. Lo scopo sarà quello di accompagnarVi in un viaggio che si preannuncia illuminante ed entusiasmante.

Ecco le prossime date del corso:

Venerdì 26 Settembre 2008 ore 14:30 - 19:30
Credit Agency "c/o uffici Sala Riunioni"- Via Salice, 34 84018 Scafati Salerno - Italy
Come arrivare: Autostrada A3 Napoli Salerno, uscita "ANGRI" girare a sx e al primo incrocio di nuovo a sx, proseguire fino al supermercato IPERG subito dopo all'incrocio svoltare a sx e proseguire per circa 1 KM, troverete gli uffici sulla vs sx.



Venerdì 19 Settembre 2008 ore 14:30 - 19:30
Credit Agency "c/o uffici Sala Riunioni"- Via Salice, 34 84018 Scafati Salerno - Italy
Come arrivare: Autostrada A3 Napoli Salerno, uscita "ANGRI" girare a sx e al primo incrocio di nuovo a sx, proseguire fino al supermercato IPERG subito dopo all'incrocio svoltare a sx e proseguire per circa 1 KM, troverete gli uffici sulla vs sx.

Venerdì 20 Giugno 2008 ore 14:00 - 19:30
Lloyd's Baia Hotel - Amalfi coast - 84019 Vietri sul Mare Salerno - Italy
http://www.lloydsbaiahotel.it/

Venerdì 06 Giugno 2008 ore 14:00 - 19:30
Hotel Amleto - Pompei Via Bartolo Longo, 10 - 80045 - Pompei (NA) - Italia
www.hotelamleto.it










Venerdì 20 Maggio 2008 ore 14:00 - 19:30
Lloyd's Baia Hotel - Amalfi coast - 84019 Vietri sul Mare Salerno - Italy
http://www.lloydsbaiahotel.it/


I posti sono limitati Vi prego di prenotare inviando una mail all'indirizzo giuseppe.atorino@libero.it

10 errori comuni negli investimenti finanziari !

L’errore: Confondere un rendimento nominale con il rendimento reale. Pensare che sia facile avere un rendimento superiore alla media e che sia mediocre investire per puntare al rendimento medio del mercato.
Cosa c’e’ da sapere: Il rendimento medio e’ fornito dalla crescita economica. Per avere un rendimento in eccesso e’ necessario che qualcun altro nel mercato abbia un sottorendimento.
Un buona risposta all’errore: Investire in fondi indice o ETF per avere dei sani rendimenti di lungo termine. Aggiungere liquidita’ o obbligazioni per aggiustare il rapporto rischio/rendimento.


# 2

L’errore:
Comprare azioni solo di societa’ ben amministrate
Cosa c’e’ da sapere: L’azione non e’ la compagnia! La differenza sta nel prezzo che si paga per l’azione.
Un buona risposta all’errore: Comprare strumenti di investimento che diversificano ampiamente come gli ETF o i fondi indicizzati

# 3

L’errore:
Pensare che se uno strumento finanziario ha dato buoni rendimenti in passato sia piu’ probabile che continuera’ a farlo in futuro. Pagare commissioni di gestione sulla base dei passati rendimenti.
Cosa c’e’ da sapere: I mercati finanziari sono completamente imprevedibili. Ogni previsione su di essi ha un probabilita’ di realizzarsi (o di non realizzarsi) oscillante fra il 40 ed il 60%
Un buona risposta all’errore: Non pagare commissioni per la gestione attiva sulla base dei passati rendimenti. Investire nelle principali categorie di investimenti (azioni, obbligazioni, immobili, liquidita’ e strumenti alternativi) in base ai propri obbiettivi finanziari, tolleranza e propensione al rischio finanziario.

# 4

L’errore:
Prendere decisioni sui singoli strumenti finanziari e non nell’ottica del complesso del portafoglio.
Cosa c’e’ da sapere: Le caratteristiche di rischio del complesso del portafoglio sono largamente prevedibili.
Un buona risposta all’errore: Porre l’attenzione su una buona diversificazione del complesso del portafoglio che si combini con la giusta dose di rischio in base ai propri obiettivi e possibilita’.

# 5

L’errore:
Pensare che commissioni, costi tecnici e tassazione non siano importanti.
Cosa c’e’ da sapere: La gestione del risparmio in Italia, costa mediamente il 3% annuo. Nel lungo periodo, questo costo ha un impatto drammatico sul rendimento composto effettivo.
Un buona risposta all’errore: Utilizzare semplici titoli per la componente obbligazionaria del portafoglio, ETF o fondi indicizzati a basse commissioni di gestione per la parte azionaria.

# 6

L’errore:
Avere tutti i risparmi in conti correnti o strumenti monetari.
Cosa c’e’ da sapere: I mercati finanziari pagano un “premio per il rischio” non diversificabile
Un buona risposta all’errore: Avere un portafoglio ben diversificato permette di avere dei redditi aggiuntivi a quelli derivanti dal lavoro.

# 7

L’errore:
Farsi prendere dal panico quando le cose vanno male e dall’avidita’ quando le cose vanno bene
Cosa c’e’ da sapere: Le aspettative di rendimento futuro hanno scarsissima relazione con i rendimenti passati.
Un buona risposta all’errore: Basare la composizione del portafoglio finanziario sul rapporto rischio/rendimento attesi di lungo periodo.

# 8

L’errore:
Non fare mai cambiamenti alla composizione del portafoglio anche quando il proprio patrimonio, per effetto dei mercati o per situazioni personali, e’ cambiato.
Cosa c’e’ da sapere: Alcune oscillazioni dei mercati possono generare perdite non recuperabili con un normale andamento dei mercati finanziari. Il giusto rapporto fra rischio/rendimento e’ fortemente influenzato anche dalla consistenza del patrimonio.
Un buona risposta all’errore: Verificare con attenzione qual e’ la massima perdita (in valore assoluto) sopportabile in base al proprio patrimonio, e fare i relativi aggiustamenti nelle componenti di investimento per rispettare questo vincolo di rischio.

# 9

L’errore:
Spendere molto tempo con giornali, TV e siti Internet finanziari.
Cosa c’e’ da sapere: Il rischio non diversificabile, la diminuzione dei costi e delle tasse mantengono il loro valore anche quando vengono utilizzati da tutti, le idee per avere extra-rendimenti finanziari, no.
Un buona risposta all’errore: Non tentare di acquistare l’azione “giusta” o di entrare e uscire nel “momento giusto”. Ci riescono solo i bugiardi.

# 10

L’errore:
Affidarsi a consulenti che sono bravi solo a movimentare il portafoglio in base a improbabili previsioni sui movimenti futuri dei mercati o pagare alte commissioni per improduttive gestioni di fondi comuni o gestioni patrimoniali.
Cosa c’e’ da sapere: La stragrande maggioranza dei servizi finanziari e’ strutturata in modo da produrre potenti conflitti di interessi fra cliente e intermediari. Poiche’ il cliente e’ la parte piu’ debole in quanto dotato di minori conoscenze, questi conflitti di interessi si traducono in costi completamente improduttivi.
Un buona risposta all’errore: Considerare la possibilita' di affidarsi a pianificatori finanziari indipendenti pagati esclusivamente a parcella e a money manager che mantengono molto bassi i livelli commissionali e enfatizzano la gestione dei rischi finanziari piuttosto che i rendimenti.

Decalogo dell'investitore finanziario non esperto !

Il mondo degli investimenti finanziari e’ sempre piu’ frequentato, sia perche’ gli italiani sono piu’ ricchi, sia perche’ la finanza non e’ piu’ solo qualcosa per gli addetti ai lavori. Ma che non sia tutto rosa, purtroppo, non e’ una nostra invenzione. Le recenti e ancora bollenti questioni tipo Cirio o “4You” o titoli argentini, sono anche cronaca giudiziaria. Per questo abbiamo stilato un decalogo di riferimento per l’investitore finanziario non esperto, ricordando che anche sullo specifico sito Internet dell’associazione ATI, l’obiettivo principale e’ quello di informare in modo semplice e diretto, rispondendo anche agli specifici quesiti che i risparmiatori ci pongono.



DECALOGO PER L’INVESTITORE FINANZIARIO NON ESPERTO


1) Chiarirsi le idee su cosa si vuole dai propri soldi:
- protezione dall’inflazione per il capitale che si prevede di utilizzare nei prossimi 3-5 anni;
- investimento solo per i soldi che sicuramente non servono nei prossimi 3-5 anni.

2) Dichiarare per iscritto all’intermediario finanziario la propria propensione al rischio, abitudini e obiettivi d’investimento. Non barrare mai la casella con la quale si dichiara di non voler fornire queste informazioni, anzi e’ bene integrarle indicando espressamente le tipologie d’investimento che si desidera escludere.

3) Prendere sempre tempo. Non sottoscrivere mai investimenti subito dopo che il venditore (in banca o il promotore finanziario) ha terminato la descrizione. Diffidare sempre dagli investimenti che devono essere compiuti entro una certa data. Richiedere sempre copia di tutta la documentazione (prospetti informativi) e leggerla con calma da soli. Firmare solo dopo aver compreso ogni aspetto della documentazione letta. Se il venditore non vuole fornire questa documentazione escludere a prescindere l’investimento.

4) Investire solo in strumenti finanziari che si sono pienamente compresi leggendo la documentazione. Non fidarsi mai delle cose dette a voce dal venditore, se la documentazione fornita non aiuta a comprendere pienamente l’investimento e’ meglio non investire. Se siamo abbastanza sicuri, ma si tratta di tipologie d’investimento nuove, investire solo piccole parti del proprio patrimonio finanziario (1 o 2% al massimo), si puo’ sempre integrare successivamente.

5) Non investire in singoli titoli azionari, ne’ in obbligazioni che non siano emesse da Governi affidabili. Si corrono solo dei rischi aggiuntivi che non sono ripagati da adeguati rendimenti medi attesi.

6) Non investire in strumenti non quotati. Questa semplice regola preserva da moltissimi problemi. La quotazione in un mercato finanziario regolamentato non solo offre la liquidabilita’ dell’investimento, ma preserva anche da tanti strumenti finanziari inutilmente costosi e talvolta poco trasparenti (come i fondi comuni d’investimento non quotati, le gestioni patrimoniali in quote di fondi, le unit-linked, le varie obbligazioni strutturate e tutte le diavolerie dell’ingegneria finanziaria che gli intermediari inventano per far pagare commissioni ai propri clienti).

7) Per la protezione del capitale utilizzare: titoli di stato a breve termine o indicizzati, buoni postali fruttiferi, conti di deposito ad alta remunerazione (senza costi) e fondi monetari senza commissioni di gestione (o con commissioni di gestione inferiori allo 0,3%). Non utilizzare prodotti finanziari generalmente definiti ”a capitale garantito”.

8) Per gli investimenti utilizzare: titoli di stato per la parte obbligazionaria, fondi comuni indicizzati o (meglio) ETF per la componente azionaria. Le proporzioni dipendono dal proprio profilo d’investitore, meno esperienza si ha e meno componente azionaria si deve inserire in portafoglio.

9) Per accantonare risparmi. Non utilizzare polizze vita (sono inutilmente costose). I PAC sono una buona soluzione a patto che prevedano basse commissioni di ingresso (se non nulle) e di gestione, ma e’ preferibile comunque diminuire la frequenza dell’investimento (trimestrale, invece che mensile) ed investire direttamente in titoli (obbligazioni o ETF). L’investimento rateizzato (specialmente per la componente azionaria) e’ un’ottima forma di investimento.

10) Se si avverte la necessita’ di una consulenza. Non pensare di ricevere consulenza dai funzionari bancari o dai promotori finanziari, la loro funzione principale e’ quella di vendere prodotti finanziari. Sono in conflitto d’interesse e possono, al massimo, fornire consulenza strumentale alla vendita dei prodotti. Dal Novembre 2007 e' stata regolamentata la figura del consulente finanziario indipendente. Se si dispone di un capitale finanziario ingente e non si vuole fare da soli, meglio affidarsi ad un professionista pagato direttamente dall'investitore che a soggetti in palese conflitto d'interesse

Crisi del credito: che fare ?

Sono giorni estremamente concitati per il mondo finanziario.
L'impressione è che stia terminando un'epoca.
Cio' che e' successo domenica, con le conseguenze che dureranno probabilmente ancora del tempo, e' destinato a lasciare un segno indelebile nella finanza mondiale, cosi' come e' accaduto con la crisi del '29. Nelle prossime settimane, probabilmente dopo le elezioni americane, il complesso delle regole del sistema finanziario mondiale dovra' essere rivisto in maniera non marginale.
Cio' che si domandano gli investitori, oggi, pero', e' se qualcosa di drammatico puo' accadere ai propri risparmi e se possono/devono fare qualcosa per evitare effetti disastrosi sui propri portagli.
Premesso che, per definizione, l'imponderabile non puo' essere considerato, non ci sentiamo di sposare le tesi catastrofiste che in queste ore trovano, ovviamente, orecchie particolarmente attente. E' indubbiamente vero che fino a sabato nessuno (compreso chi scrive) si attendeva il fallimento di Lehman Brothers.
Qualche investitore puo' pensare: se nessuno credeva possibile quello che e' poi e' successo, cosa dire di tutto il resto? Sono al sicuro i soldi nei conti della mia banca?
Sono al sicuro i soldi nei fondi o nei titoli in cui ho investito?
Non nascondiamoci dietro ad un dito, di certo non esiste assolutamente niente. Tutto quello che riguarda il futuro e', per definizione, incerto. Si tratta solo di tentare di stimare il grado di probabilita' con il quale certi eventi potrebbero o non potrebbero verificarsi.
Al contempo, si tratta anche di capire com'e' lo stato d'animo del singolo investitori e quale potrebbe essere il "costo della tranquillita'".
In situazioni di profonde crisi, come quella che stiamo vivendo, la prima norma e' quella di non farsi prendere dal panico.
Regola, facile da enunciare, meno facile, da seguire specialmente se il portafoglio attuale e' stato costruito senza alcun criterio.
In linea di massima, se il portafoglio attuale e' un portafoglio che rispecchiava le proprie caratteristiche di investitore, nei momenti di forte crisi e' bene non rivoluzionare i criteri di gestione che avevamo impostato prima dell'avvento della crisi.
Qualora invece, il portafoglio finanziario fosse piu' frutto di improvvisazione che di studio, e' il momento giusto per cercare di fare ordine nei propri risparmi.
Probabilmente il livello di attenzione che l'investitore pone su questo tema e' sufficientemente elevato da consentirgli di approfondire i temi che devono essere approfonditi.
In quest'ultimo caso si potrebbe anche considerare una totale rivoluzione del portafoglio, ma solo perche' quel portafoglio non era adeguato prima e non sara' adeguato oggi. Se si comprende che mantenere un portafoglio inadeguato alle proprie caratteristiche fa salire a livelli insostenibili l'ansia, puo' essere corretto sostenere un costo calcolato per la propria tranquillita'. Si tratta di cose da valutare con molta attenzione.

Entrando nello specifico di Lehman Brothers, i risparmiatori devono verificare se fra gli strumenti finanziari in portafoglio non vi siano titoli di Lehman Brothers, ma in qualche modo garantiti o collegati all'istituto. I clienti di Mediolanum, ad esempio, hanno circa 200 milioni di valore nominale di polizze il cui rimborso è parzialmente o totalmente garantito da Lehman Brothers. Le polizze vendute in Italia e garantite da Lehman Brothers.
Allo stato attuale non esiste un censimento preciso. Non appena sara' disponibile lo pubblicheremo sul sito.
Per chi possedesse questi titoli in portafoglio, al momento, ci saranno ben poche cose da fare. I titoli sono al momento del tutto illiquidi e quindi sara' necessario capire come si chiudera' la liquidazione di Lehman Brothers. Allo stato attuale, tecnicamente, Lehman non e' fallita ma in una sorta di amministrazione straordinaria. Nella notte Barclays ha acquistato le attività nordamericane di Lehman 1,85 miliardi di dollari (liquidita' che servira' per l'amministrazione straordinaria) e gli USA hanno nazionalizzato la piu' grande compagnia assicurativa sull'orlo del tracollo. Pare proprio che il governo abbia scelto consapevolmente di far fallire Lehman per una strategia che speriamo possa essere azzeccata (e che ci sfugge). Passera' del tempo per capire quali saranno i tassi di recupero delle varie obbligazioni Lehman, ma la cosa piu' importante e' che si esca da questa situazione con le ossa non troppo rotte.